F

iliera

Tutta la filiera delle linee di prodotto è controllata e certificata, a cominciare dalla scelta dei terreni sino ad arrivare all’inscatolamento.
I flussi sono scanditi da check-point di verifica che si attengono ai rigidi criteri del protocollo aziendale e si attivano sulla scorta di parametri di valutazione gestiti da figure specializzate incaricate di seguire la corretta procedura di esecuzione da parte delle macchine e del personale.
Durante la lavorazione si attivano fino a 30 controlli all’ora.

O

rigine

Tutta la materia prima selezionata arriva da terreni selezionati in prima persona.
Vogliamo conoscere il pomodoro che lavoriamo e che portiamo sulle tavole, vogliamo leggerne il dna, farci raccontare dal suo profumo com’è nato e com’è cresciuto.
La ricerca dei terreni migliori non si ferma mai se non durante il periodo ideale di produzione che va, di solito, dal 20 luglio al 10 settembre.
Solo dopo aver verificato l’autenticità del prodotto l’azienda ne richiede il trasferimento per avviare il processo della lavorazione.

N

onni

Quello che oggi un’azienda definisce know-how è il distillato di esperienza, saggezza e competenza che i nonni ci hanno trasferito attraverso i nostri padri.
Saper fare una cosa non basta: bisogna farla bene.
Ecco perché nel crogiolo di business management confluiscono gesti e riti familiari che assumono, nella catena di produzione, forme contemporanee e moderne ma dalla stessa sostanza.
Nella sua velocità, il tempo delle cose fatte in casa è rimasto immobile nelle sue certezze.

T

racciabilità

Cos’è, da dove proviene, com’è stato conservato.
In altre parole: cosa sto mangiando?
Una tracciabilità senza zone d’ombra vuol dire garantire maggiori informazioni ai consumatori e rafforzare i rapporti tra chi produce e chi trasforma, nella massima trasparenza.
La filiera del pomodoro è tra le più critiche da questo punto di vista poiché cresce l’invasione di concentrati di dubbia provenienza.

A

cqua

Uno dei segreti per fare una conserva eccellente di pomodoro è il lavaggio.
Noi abbiamo adottato un protocollo che ha acquisito antiche ritualità rendendole contemporanee nella loro esecuzione. L’acqua non è solo uno degli elementi chiave della vita del prodotto insieme alla terra, al sole ed all’aria, ma è anche un ingrediente fondamentale del suo processo di lavorazione.
I nostri pomodori vengono lavati fino a 7 volte e con diverse modalità (gettito orientato della macchina e a mano).

N

otte

Non lavoriamo mai di notte.
Una delle gestualità più antiche è diventata un assioma portante della nostra piattaforma aziendale.
La luce artificiale rende tutto uguale, nascondendo all’occhio umano le più piccole imperfezioni del pomodoro.
Ecco perché abbiamo scelto di calibrare la fase della produzione in un periodo ideale che consente al team impegnato di poter sfruttare quante più ore di luce possibili e catturare nel tutta l’essenza del pomodoro appena raccolto.
Non è una norma, questa, ma una scelta di campo che abbiamo fatto.

E

stero

Il 30% della produzione annuale finisce sulle tavole di milioni di famiglie.
Abbiamo un cordone ombelicale forte che ci unisce soprattutto con le comunità italiane che vivono in diversi Paesi del mondo e che, malgrado costumi differenti, conservano intatta nella loro carta d’identità la cultura italiana delle cose semplici e sane.
Usare il pomodoro per cucinare un piatto non è un gesto di sopravvivenza, ma un rito che si ripete dalla notte dei tempi e che in sé il valore della famiglia, della bellezza, dell’amicizia, della fiducia.
Gli stessi valori in cui crediamo e che fanno parte del nostro codice etico.

L

uoghi

A forza di vivere un posto, uno spazio, un luogo, col tempo si finisce per diventare quel luogo: luoghi che sono persone. I campi sono il primo luogo emozionale dove le mani accarezzano la terra e ne ascoltano il racconto, la credenza della cucina sono l’ultimo luogo dove finisce il nostro pomodoro.
Nelle case delle persone entra qualcosa della nostra azienda, una parte di noi, un pezzo di viaggio, un passo del nostro cammino.
Tutto ciò che facciamo lo facciamo in un certo modo perché non vogliamo sentirci estranei in casa di qualcuno, ma parte di una famiglia che sta per mettersi a tavola col sorriso sulle labbra ed il profumo della vita addosso.

L

ungimiranza

Ci impegnamo ogni giorno a fare ciò che ci riesce meglio: portare sulle tavole degli italiani un prodotto naturale, gustoso, genuino, vero.
Il nostro futuro dipende strettamente dalla volontà di impegnarsi a fondo, per far sì che i nostri risultati siano frutto del duro lavoro e non un valore aleatorio, oggetto di massificazione.
La qualità è continuità.
La continuità è la nostra etica.
La qualità dei prodotti Fontanella1957 è la nostra etica.
Il futuro, il nostro, ha radici nella terra.

A

marcord

Era il 1961 quando ci fu il primo investimento: capannone, macchina aggraffatrice, etichettatrice.
E nel 1964 nasce la prima struttura in cemento armato con piazzale ed arrivano i primi tappeti per il trasporto dei prodotti.
Negli anni ’80 viene inserito il discorso polpa più passata.
Avanza la tecnologia.
Nel 2000 Luigi Salvati, capostipite, va al timone dell’Anicav e vi resta per 10 anni.